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Carpi

 

ATTIVITÀ

Non sono stato l'unico in famiglia ad essermi occupato di vino.

 

A Carpi, inizi del 1900, Il nonno Olinto costruiva l'omonima cantina di vinificazione e di imbottigliamento che già a quei tempi esportava notevoli quantitativi di vino.

 

Il "treno speciale vino", raffigurato nella foto della home-page, è stato infatti ritratto in partenza il 1 giugno 1924 dalla stazione ferroviaria di Carpi con destinazione Svizzera.

 

Successivamente, nel 1935, il nonno apriva una cantina Meschiari Olinto ad Addis Abeba per l'imbottigliamento e la distribuzione di vini importati sfusi dall'Italia.

 

L'Azienda importava anche vini imbottigliati all'origine, ricordo il Chianti Ruffino, e Daniele, mio padre, si occupava della commercializzazione di tutti questi vini nelle colonie italiane di Etiopia e di Eritrea.

 

Mio zio D'Annunzio, ha speso tutta la sua vita professionale quale direttore ed enologo delle cantine sociali di Limidi e Sozzigalli, importanti realtà produttive nel cuore del comprensorio del Lambrusco di Sorbara.

 

Ho conseguito il diploma di enologia a Conegliano nel 1971 ed ho iniziato ad occuparmi di esportazione di vini italiani nel 1974: prime vendite in Canada (monopolio del British Columbia) poi Inghilterra (vari importatori e supermercati), Giappone (Monte Bussan e Kokubu), Svezia (monopolio Vin & Sprit, monopolio Systembolaget, Enosvezia/Enjoy. Mero Wines), Islanda (monopolio ATVR), Australia (Combined Wines), Corea (Jinro) ecc.

 

A fine anni '70 mi sono trovato nella condizione di diventare, senza saperlo, pioniere della nuova era del vino italiano moderno e affidabile, sia in Giappone che in Svezia.

 

In quei mercati, in quegli anni, le esportazioni vinicole italiane si trovavano in una spirale deprimente di bassa qualità, prezzo, affidabilità ed immagine.

 

Mi attribuisco il merito di aver intrapreso con convinzione, senza mezzi e contro-corrente, una nuova strada che ha fatto scoprire ai giapponesi ed agli svedesi l'esistenza di un'altra Italia che sapeva produrre vini moderni, buoni, seri, affidabili e di ottimo rapporto prezzo/qualità.

 

Vini di cui finalmente poter andare orgogliosi e che, fra l'altro, miglioravano la percezione di immagine all'estero di tutto il sistema Italia. Tutte cose che oggi sembrano ovvie…